Vaso a triplice corpo
Ultima modifica 26 ottobre 2023
Il vaso ha una base unica dalla quale si diramano tre steli che sorreggono tre coppe. Le coppe presentano svasatura abbastanza leggera nel punto di massima espansione.
La decorazione delle coppe presenta una greca chiamata “meandro continuo” perché si estende su tutta la circonferenza.
Il meandro è infatti un sinonimo di greca, la classica decorazione che tutti conosciamo e ancora oggi molto in voga.
La seconda riga di decorazione, più bassa, presenta invece un ornamento detto a denti di lupo dentro due linee parallele.
Alla decorazione incisa si aggiunge anche una decorazione a zig-zag dipinta sopra.
Le decorazioni delle coppe sono state realizzate ad incisione con stecche di legno e poi riempite di pasta rossa. Il contrasto cromatico imprime un effetto di grande eleganza e sobrietà all’intero manufatto.
L’impasto è buccheroide. Il bucchero è un tipo di ceramica nera e lucida, piuttosto sottile e leggera, che nel tempo diventerà una caratteristica tipica degli Etruschi per realizzare vasi.
Anche in questo caso il vaso è stato modellato con la tecnica del “colombino” detta anche “a cercine”, che prevede la realizzazione di lunghi cordoni di argilla arrotolati l’uno sopra l’altro ed in seguito lisciati fino alla completa uniformità della superficie. Questo tipo di coppe potrebbero anche essere state realizzate a stampo. Sul piede sono presenti dei fori interpretabili come un restauro antico.
Il vaso fa parte del ricco corredo funerario della tomba 21 che ospitava una donna picena di rango molto elevato.
Nella tomba sono stati ritrovati numerosi oggetti di ornamento, quali orecchini, collane, fibule, pendagli e armille o bracciali. Oggetti di osso e ambra, vasi di terracotta, alcuni anche con fini decorazioni, altri in bucchero, il colore nero-lucido della ceramica.
Datazione: VI sec. a.C.