PALAZZO PUPILLI

Ultima modifica 14 settembre 2023

Una delle tre case appartenute alla famiglia Pupilli, il palazzo di Corso Vittorio Emanuele II n. 36 è stato abitazione di Beniamino (1880 – 1948) che fu farmacista e nell'edificio vi stabilì residenza e laboratorio.

È un edificio ottocentesco nel quale gli interni sono rimasti immutati dall'ultima presenza dei suoi proprietari.

Al pian terreno, leggermente rialzato dal livello stradale, la zona giorno è suddivisa in varie stanze di piccole dimensioni. Nel tinello, colpisce il soffitto ligneo a cassettoni, la carta da parati a motivi geometrici e mobili di gusto tardo ottocentesco su cui sono disposti i libri di medicina utilizzati dal padrone di casa, che aveva la bottega nello stesso stabile, ancora oggi riconoscibile dalla vetrata e dall'insegna FARMACIA di inconfondibile gusto Liberty. Proseguendo per le altre sale del piano terra, dai decori più sobri, si apprezzano non solo le dinamiche di arredo dei primi del Novecento – mobili arrotondati, vetrine e lampadari Art Deco – ma tutta una serie di oggetti e suppellettili che inneggiano alle azioni più semplici e consuete della vita quotidiana: le tazzine da caffè sul tavolo, gli occhiali sulla specchiera, bicchieri in cristallo e servizi della domenica esposti con cura. Nello studio del farmacista, sono presenti le fotografie e i cimeli degli antenati decorati in guerra, bei ritratti di gloriosi combattenti appesi al muro sopra al pianoforte che sembra appena chiuso. Al piano superiore si accede per la lunga scala che anticipa un'architettura più consona alla vita gentilizia di quanto non siano le piccole stanze al pian terreno, generalmente adibite alle cucine e alla servitù prima che il passar degli anni e il cambiamento degli usi ne consentisse un riordino meno gerarchico. Al primo piano, un piccolo pianerottolo introduce a quello che un tempo doveva essere il salone di rappresentanza, divenuto ampio spazio di disimpegno tra una camera da letto e l'altra. I soffitti sono tutti affrescati con scene e decori naturalistici e convivono armoniosamente con le carte da parati floreali, dai bei colori ancora vivi e intonati ai copriletti. In ogni camera, mobili di fine Ottocento e inizio Novecento raccontano il piacere di vivere in una casa che deve aver respirato storia e cultura in ogni giorno in cui è stata abitata. L'edificio si completa con le stanze del piano interrato, un tempo magazzini poi adibite a cucine e dispense. Dalla vecchia stufa a legna ai fornelli a carbone, anche qui sembra che il tempo si sia fermato agli anni '50.

The nineteenth-century building belonged to the family of pharmacist Beniamino Pupilli, who lived in the first half of the twentieth century. The building contains frescoed rooms and valuable furniture. It also includes the ancient pharmacy with chemical - pharmaceutical factory, opened in 1915 and the historic pharmaceutical laboratory. The pharmacy Pupilli managed to sell its products, all at the forefront and very appreciated, even abroad.


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